Le stragi di Monte Sole

Monte Sole è un gruppo montuoso posto alla confluenza dei fiumi Reno e Setta, ultimo baluardo difensivo prima di Bologna. Lungo il crinale che da sud raggiunge Monte Sole avanzano i sudafricani che il 28 settembre 1944 raggiungono Castiglione dei Pepoli e due giorni più tardi iniziano la battaglia per la conquista di monte Catarelto, difeso da unità del 35° reggimento, della 16a divisione SS. È proprio la posizione strategica di monte Sole a far decidere agli alti comandi tedeschi di schierare su questo fronte, a partire dalla metà di settembre, tale divisione.

Monte Sole è anche il territorio in cui agisce la brigata partigiana “Stella Rossa”, che nel maggio precedente ha respinto un tentativo di rastrellamento operato dai tedeschi. Intanto la brigata partigiana ha stabilito il proprio comando nella zona di San Martino.

Vista la minaccia reale che le truppe SS in prima linea potessero venire accerchiate da sud dai sudafricani e da nord dai partigiani, i comandi tedeschi decidono di attuare un’operazione di rastrellamento, definita di “annientamento”, contro la brigata partigiana.

Dopo aver chiuso il perimetro attorno a monte Sole, all’alba del 29 settembre quattro compagnie del 16° reparto esplorante (16a divisione SS), sotto il comando del maggiore Reder, iniziano salire i pendii di monte Sole partendo dalla valle del fiume Setta, mentre altri reparti della 16a divisione SS e dell’esercito, da nord, da sud-ovest, si dirigono anch’essi verso la cima.

I tedeschi delle SS quando giungono nelle borgate che incontrano (tranne la prima) uccidono le persone: donne, vecchi e bambini (gli uomini si sono rifugiati nei boschi) e incendiano le abitazioni. Non vengono risparmiante neanche le persone rifugiate presso la chiesa di Casaglia, fucilate poi dentro il cimitero. Anche le persone rifugiate a Creda (29 settembre), nella chiesa di Cerpiano (29-30 settembre) e a San Martino (30 settembre) vengono uccise e gli edifici incendiati. Ma le stragi avvengono anche in altre località del gruppo montuoso.

A Cadotto muore Mario Musolesi, comandante della brigata partigiana, nel primo e violento scontro che prende avvio all’arrivo dei soldati tedeschi nella borgata.

I partigiani sono presi alla sprovvista, avendo scarse munizioni, infatti il lancio promesso qualche giorno prima non è avvenuto, reagiscono come possono. La maggior parte filtra tra le linee, solo pochi, e tra questi il cosiddetto battaglione russo (formato da ex prigionieri russi arruolati nella fila tedesche, passati da tempo ai partigiani) resiste su monte Abelle.

Nel frattempo reparti della polizia della 16a divisione SS rastrellano i versanti opposti dei fiumi Reno e Setta per catturare manodopera coatta. Dopo una sommaria selezione gli uomini abili vengono mandati a Bologna per essere poi inviati in Germania, alcuni vengono rilasciati, mentre quelli non giudicati abili vengono uccisi (Pioppe di Salvaro e Canovetta, 1° ottobre).

Nei giorni delle stragi di monte Sole sono 770 i morti, tra cui 216 i bambini sotto i dodici anni.

Monte Sole è la strage col maggior numero di vittime dell’Europa occidentale.

Il territorio della strage, tra il crinale di monte Sole e monte Caprara, dove si stabilisce la linea difensiva tedesca e monte Salvaro, raggiunto dai sudafricani il 24 ottobre, rimarrà fino alla primavera 1945 “terra di nessuno”, dove però le persone rimaste intrappolate dall’arrivo del fronte di guerra continuano a morire tra bombardamenti alleati e uccisioni da parte dei tedeschi.

Nel 1989 viene istituito il parco storico di Monte Sole, che apre il centro visita “Il Poggiolo”. Nel 1974, Luigi Fontana acquista la casa del Poggio e pochi anni dopo la abita stabilmente: è la prima persona a tornare a vivere a monte Sole. Nel 1985, nei pressi del cimitero di Casaglia, apre il monastero della Piccola famiglia dell’Annunziata (https://www.piccolafamigliadellannunziata.it/sede-di-montesole/), ordine fondato da Giuseppe Dossetti. Il suo corpo, assieme a quello di monsignor Gherardi, riposano dentro il cimitero di Casaglia. La maggior parte dei morti di monte Sole riposa invece nel Sacrario di Marzabotto. Dal 1953, sulla cima di monte Sole è presente il cippo alla brigata partigiana “Stella Rossa”. Nel 2002, vicino a San Martino, viene aperta la Scuola di Pace Monte Sole (https://www.montesole.org/). Infine, a Marzabotto, dal 2016 è attiva la Casa della cultura e della memoria e al suo interno è presenta il Centro di Interpretazione di Monte Sole (https://www.comune.marzabotto.bo.it/servizi/turismo/servizio-informazione-turistica). Invece nella stazione di Vado dal 2023 è possibile visitare il Museo Spazio Stella Rossa (https://spaziostellarossa.it/).


A cura di

Massimo Turchi
Associazione Linea Gotica – Officina della Memoria

Data dell'evento

Da Venerdì, 29 Settembre 1944 a Giovedì, 5 Ottobre 1944

Luogo dell'Evento


Monte Sole è un gruppo montuoso tra i fiume Setta e Reno e comprende i territori dei comuni bolognesi di Grizzana Morandi, Marzabotto e Monzuno.

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